FELICE NITTOLO
Emergenze
Mosaici
nella Bologna delle acque
di Felice
Nittolo
A cura di Riccardo Betti
Con il patrocinio del Comune di Bologna
Quartiere Santo Stefano
15 gennaio -
9 febbraio 2020
Finestrella di Via Piella
Via Piella, 5 | Bologna
Comunicato stampa
Inglese
Pieghevole
Fronte
Pieghevole Retro
Inaugura
mercoledì 15 gennaio l’installazione Emergenze. Mosaici
nella Bologna delle acque inedita esposizione bolognese
del maestro del mosaico Felice Nittolo a cura di
Riccardo Betti.
Il progetto promosso dai Canali Bologna e da Alessandro
Vitiello | Home Gallery, con il patrocinio del Quartiere
Santo Stefano, rimarrà allestito fino al 9 febbraio e
potrà essere visibile dalla Finestrella di via Piella.
Numerose sfere in mosaico che dall’acqua affiorano,
“invaderanno” il Canale di Reno, creando un coro
armonico ed armonioso composto da migliaia di frammenti
differenti tra loro.
Quello tra Bologna e l’acqua è un legame forte e
profondo. Nonostante oggi siano pochi i percorsi
dell’acqua ancora visibili, quelli che affiorano
sprigionano tuttora quell’energia e quella vitalità di
un tempo, facendoci tornare a quella Bologna che fu: la
Bologna delle acque.
Da qui nasce EMERGENZE, dall’unione tra la città,
l’acqua e i mosaici di Nittolo. Questi elementi tra
loro, silenti, comunicano e interagiscono raccontandoci
della nostra storia e della nostra cultura.
“Il mosaico
è utilizzato come principio e come mezzo e non come
tecnica” sostiene Nittolo “può essere parola, suono e
pulsazione” e può essere interpretato come un insieme di
elementi eterogenei che si fondono in un unico soggetto
e strumento di narrazione, un medium molto attuale per
dimostrare come tante piccole entità diverse tra loro,
se prese ed unite con rigore ed armonia,
possono creare una stupenda opera d’arte.
“In un periodo storico come il nostro, caratterizzato da
forti contrasti, l’arte e la cultura sono gli strumenti
in grado di rafforzare i legami di cooperazione e
condivisione fra i popoli: le diverse “tessere” del
mosaico si uniscono a formare un unico grande coro.”
afferma Riccardo Betti, curatore dell’iniziativa.
Nell’acqua la voce di tale coro viaggerà più
rapidamente, sospinta da un moto di onde di elevata
intensità sonora. Sì, perché all’interno dell’acqua il
suono si propaga molto più velocemente rispetto che
nell’aria e attraverso il lavoro di Nittolo si crea un
flusso di energia che torna a mettere in contatto la
città e i suoi corsi d’acqua.
Felice Nittolo nasce in Campania. All’età di 18
anni si trasferisce a Ravenna “per amore del mosaico”.
Egli esprime con due manifesti internazionali
un’interessante posizione militante: “A
ritmismo” (1984) e “Nuova tradizione” (1992). Insieme al
linguaggio musivo, sviluppa ricerche legate alla
profonda unità delle arti, attraverso pittura,
fotografia, scultura, performance, musica, teatro. La
sua attività espositiva è ricchissima sia in Italia che
all’estero. Numerose pubblicazioni ne documentano il
lavoro. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche
e private in Italia e all’estero, dal MAR Museo d’Arte
della città di Ravenna all'Art Museum di Seattle (USA),
dal Museo Nazionale di Ravenna al Museo d'Arte di
Kawagoe (Giappone).
Vive e lavora a Ravenna.
www.felicenittolo.it
Riccardo
Betti, curatore indipendente, realizza progetti
espositivi e progetti editoriali per istituzioni
pubbliche e private. Dal 2019 è assistente di direzione
presso la sede museale di Santa Maria della Vita a
Bologna all’interno del circuito Genus Bononiae. Musei
nella Città.
Tra le mostre curate: La forza del colore di Jean
François Migno (2019) presso Museo Civico Medievale di
Bologna, ; I vasi della Vita. Storia e attualità delle
piante officinali (2018) Casa Saraceni, Bologna; Parnian,
progetto a carattere installativo, di Mehrnoosh
Roshanaei (2018) Comune di Pieve di Cento, Bologna; Sarò
più bianco della neve, di Giuseppe Di Martino (2017)
Basilica di
Santa Maria Maggiore, Ispica (RG); La figura mancante,
di Giuseppe Di Martino (2016) Museo della Sanità e
dell’Assistenza, Bologna.
Canali di Bologna è la forma di aggregazione che i
Consorzi dei Canali di Reno e di Savena si sono dati per
meglio rispondere alle necessità della Bologna di inizio
del terzo millennio.
Sicurezza idrogeologica e qualità ambientale sono gli
obiettivi da perseguire, un lavoro continuo e costante
perlopiù invisibile, non per questo meno utile. Portare
acqua durante i periodi siccitosi e portarla via quando
ce ne è troppa è l’attività regolatrice di tutti i
giorni, l’operatività che consente di contrastare ed
attenuare gli effetti determinati dagli eccessi
atmosferici.
L’efficacia di queste azioni dipende essenzialmente
dalla qualità e frequenza delle manutenzioni ai canali e
condotti, dalla disponibilità di adeguate attrezzature e
dall’esperienza acquisita nel tempo. La specializzazione
urbana fa dei Consorzi, operativamente riuniti in Canali
di Bologna, un unicum vocato a soddisfare i bisogni
idrico-ambientali del territorio sotteso alla Chiusa di
Casalecchio e alla Chiusa di San Ruffillo.
Un nuovo soggetto che nasce dalla volontà di chi
storicamente è stato costituito col preciso scopo di
presidiare e servire l’area bolognese, un aggiornamento
funzionale per adeguarsi ai tempi e continuare ad agire
rispondendo alla rinnovata richiesta del territorio e di
chi vi abita.
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