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A-RITMISMO
Versione inglese
Esprimersi con
il mosaico è possibile
Comunicare con la tessera è contemporaneità
Quando, la mattina di venerdì 28 settembre 1984, il prof.
Argan (in occasione della presentazione del segno di pace e
d’amicizia fra i popoli), nella casa Melandri di Ravenna,
asseriva: “il mosaico è in grado di suonare musica
moderna... musica nuova...” “... di tutte le forme di Arte
applicata il mosaico è forse l’unica che può essere
considerata ARTE...”
“... il mosaico non nasce col cartone ma col
mosaicista-artista...”
“... ha tutti i titoli per diventare linguaggio aulico...”.
E, quando Palma Bucarelli aggiunse: “è deplorevole che i
mosaicisti oggi si limitino a tradurre i cartoni di pittori
famosi...”, mi resi conto che le mie convinzioni di
mosaicista-artista, ideatore, progettista ed insieme
esecutore, finalmente trovavano degli alleati... e non di
poco conto.
Ho voluto cominciare da queste affermazioni di illustri
personaggi perché quello che dirò è molto vicino alle loro
esposizioni teoriche.
La mia è una proposta meditata da alcuni anni, pensata,
ripensata, sotterrata, ripescata, praticata come una lotta
continua tra me, il mosaico e i mosaicisti.
La proposta è indirizzata principalmente alla A.I.M.C.
(Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei) che,
se vorrà, potrà farla sua ma è soprattutto proposta
culturale-sociale del contesto artistico contemporaneo.
Quando si parla di Arte, generalmente si intende “dipinto”
ad olio.
Perché questo atteggiamento? Arte è qualsiasi forma di
attività dell’uomo come riprova o esaltazione del suo
talento inventivo e della sua capacità espressiva, per cui
egli modifica se stesso e l’ambiente naturale secondo un
rapporto drammatico, accompagnato da esigenze individuali o
sociali di ordine logico o morale.
Ebbene, propongo un movimento Artistico che abbia
all’origine la “tessera” come veicolo per esprimere un’idea.
Tessera di qualsiasi materiale, di qualsiasi forma, di
qualsiasi dimensione; accostata e allontanata
improvvisamente, costante e disomogenea nello stesso
tempo-spazio.
Creare, generare, “dipingere” con la tessera che ha in sè il
potere naturale di vivere per secoli.
Non pensiamo soltanto all’Arte applicata, ma all’espressione
contemporanea, all’Arte moderna; ciò indica un particolare
atteggiamento dell’Artista, e precisamente la sua volontà di
adeguare la propria opera ai modi di pensiero, di azione, in
generale di esistenza del proprio tempo, in quanto questi
modi si distinguono dai modi tradizionali o del passato.
NOI VIVIAMO UN TEMPO!
I BIZANTINI NE HANNO VISSUTO UN ALTRO!
Dobbiamo trasmettere il nostro tempo che non è più fatto di
Papi e Imperatori che facevano costruire il proprio
monumento più grande e più costoso per dimostrare la propria
potenza.
Oggi dobbiamo reagire alla immediata tradizione accademica,
per aderire alle esigenze di una società e di una cultura
che sono andate mutando con rapidità eccezionale e
crescente, fino ad imporre un radicale rinnovamento nella
concezione stessa dell’Arte.
Il movimento non è necessariamente musivo, parte dal musivo
(tessera) ma vuole coinvolgere l’Arte in senso generale:
Artista unico ideatore-esecutore del risultato, senza
intermediari.
Movimento che dipende dall’aritmia... l’aritmia delle fasi
della nostra vita: vita irregolare, improntata sulla fretta
e sul risultato immediato. Movimento di ricerca e
sperimentazione di tecniche e materiali contemporanei.
Il movimento non vuole essere “momento del mosaicista”, ma
momento creativo dell’Artista: movimento di reazione alla
tradizione, alla perfezione, alla costanza, alle regole
tutte.
Questo movimento si chiamerà: A-RITMISMO che vuol dire
alterazione del normale ritmo, privo di ritmo, che non segue
il ritmo normale... mancanza del disegno, solo forma,
andamento, linea e colore... espressione del contemporaneo.
Moltissimi sono gli elementi da affrontare e ampliare, ma
lascio aperto l’argomento per chi vorrà dibattere tale
proposta.
Felice Nittolo,
Ravenna, novembre 1984
Università di Louvain-La-Neuve Belgio-1984
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